Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/283

Da Wikisource.

furti, usure, tradimenti, lussurie, robbarie, guerre e si- mili ? La radice so’ queste divisioni, e se tu se’ involto in questo vizio, mai non ti salvarai, se tu con buon cuore non ti penti e non te ne confessi con intenzione di mai più non tornarvi. Doh ! voliamo che basti alla prima parte ? Doh ! sì. Tolle la siconda conclusione; che chi confessa mai con boca essere o guelfo o ghibellino, dico eh’ egli sta in stato di perdizione, lo tei mostrarò per ragione, au- torità et essempio. 0 tu che hai detto e dici con boca che tu se’ o guelfo o ghibellino, o tu il dici con verità, o tu il dici con bu- gia. Se tu il dici col cuore, io t’ ho provato che tu se’ in stato di perdizione : ma se tu il dici con bugia, tu il puoi dire in tre modi. — 0tuildiciperpiacere—o tu il dici per timore — o tu il dici per sollazzo. Se tu il dici per piacere a coloro a chi tu il dici, come moltidicono: —Oh! io so’ uno buono guelfo;— e io ti rispondo, tu se’ un buon gattivo ; imperò che facendo in questo modo per compiacere alla creatura, tu dispiaci e fai centra il Creatore ; e perchè è peccato mortale, tu stai in stato di perdizione. Quia magis oportet piacere Deo^ quam hominibus. Molto maggiormente se’ tenuto a compiacere e lare la volontà di Dio, ‘ che t’ ha coman- dato che mai tu non dica la bugia per alcuno modo; chè piacere agli uomini è una vanità^. Se tu il fai per timore, impacchiti siamo ; che tu vuoi fare danno all’anima tua, prima che dire una cosa che dispiace a colui, et a quella volontà ti volti come si 1 La stampa con gli altri Codd., se^ tenuto a compiacere a Dio. 2 Ci parve da correggere la lezione dei Codd., seguita pure dall’ Ed. Mil.^ la qual dice : che piacere agli uomini., che è una vanità.