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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/285

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salvare, non potrebe far meglio che rispondere : — viva Idio, viva Idio! — e se pure gli fusse fatta forza che egli dicesse : — viva la tal parte, — e non volesse dirlo ; dico che se costui fusse tagliato a pezzi, benché egli- avesse migliaia di peccati, senz’ altra confessione, io tengo che egli sia salvo ; più che s’ egli avesse adempire voti, 0 a restituire : dico, che egli è sciolto d’ ogni cosa. — 0puòèssare?—Sì. — 0 pruovamelo. — Volon- tieri : Giovanni è mio testimonio. Maiorem charitatem nemo habet^ ut animam suam ponat quis prò amicis suis * : -r- Ninno può avere magior carità che colui il quale pone 1’ anima sua per lo suo amico. — Or non vedi tu quanta carità costui ha dimostrata, che vedi che per Cristo egli ha vo- luta dare la sua vita ; che prima che abi voluto fare cen- tra la sua volontà, ha voluto prima il martirio ? Egli ha dimostrata maggior carità che di dare tutta la sua roba, più che andarsi a comunicare, più che andare al Santo Sipolcro, o a Roma; e non può avere maggiore carità in sè, che dire: — io so’ di Cristo. — L’ altro è colui che dirà : — io so’ guelfo o ghibel- lino, e so’ ben buono ; — e costui el dirà per sollazzo ; e chi il fa, non facendolo se non per ciancie, egli è in peccato mortale. E dico luì, che dicendolo io per cotal modo, io sarei in peccato mortale Se io non tei mo- stro per ragione, autorità et esemplo, non mi crédare. Vede la ragione. Quando uno confessa èssare o guelfo o ghibellino, con tutto che egli il dica per sollazzo, egli dà gattivo 1 Vangelo di San Giovanni, cap., XV, vers, 13, ma è da correggere così: Maiorem hac dilectionem nems ec. 2 Così i Coid., nè è facile caglierna il senso. La stampa ha: E di- covi che dicendalo io oc.; ma niun Cod. conforta questa lezione.