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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/335

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uno : e come sónno de* buoni che s acordano insieme a fare uno bene, così so’ di quelli che s’ acordano insieme a fare uno male. Vedeste voi mai ninna corazza buona? Sape» tela voi cognósciare? — None? ~ Sì, io. Quando io fui a Milano, ’O la imparai a cognósciare da uno perfetto mae- stro, e dissemi la ragione a volerla fare buona, come ella voleva essere fatta. E dissemi che a volerla buona, non voleva essere nè d’ acciaio nè di ferro. 0 di che la fa- remo dunque ? Dissemi che voleva essere fatta in questo modo : che voleva essere da T uno lato acciaio e dal- r altro di ferro. E volevasi fare in questo modo, che si voleva fare piastre d’acciaio puro e piastre di ferro puro. Se fusse tutta di ferro, non sarebbe forte, chè ’l guirrettone la passarebe ; e se fusse tutta d’ acciaio, la percossa della lancia o d’ altro la spezzarebe. E però si voleva fare dell’ uno e delF altro, cioè di fuore 1’ acciaio e di dentro il ferro, e buttare insieme Y uno coir altro, e farne uno corpo, et in quello modo sosterrebbe alla percossa, et anco non passarà mai il ferro : una alteri con- iungitur : e così sarà perfetta. Che viene a dire questo, eh* io vo’ dire ? Viene a dire, che io ho tanto compreso, eh’ io cognosco eh’ elli sónno di due ragion genti. So’ de’ pecoroni, e so* de’ rincagnati C e così voglio dire a voi, come io dissi in Lombardia, dimostrando lo’ la verità. Che era uno capitano in una loro città, e per stare alto e magno, elli dava a colui la casa che era di quello uscito, et a queir altro dava la sua vigna, et a quell’ altro il suo bestiame ; et a quel modo era amato, e facevasi grande delia roba del compagno. E se consideri, anco so’ di quelli che hanno un altro esercizio nei loro vivare : come pure ine intervenne, che volendo uno tornare a casa sua 1 Cioè, degli astuti, dei maliziosi.