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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/181

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XXII. In questa seguente predica si tratta come si debbano onorare le vere vedove. Ilonora viduas.^ quae vere viduae sunt. ( Pauìus ad Thi- moiheum^ cap. quinto ) *. Dilettissimi, le parole preallegate so’del nostro Favolo, maestro di tutte le cose, el quale scrivendo a Timoteo, disse così: — Onora le vedove, le quali so’veramente vedove. — Doli, Favolo, quanto bene ci hai tu fatto! Tu ci hai insegnato a tutti tutte quelle cose che ci fanno di bisogno. Tu hai insegnato a’ gio- vani, a’ vecchi, a le maritate e vedove: non ci è rimasto ninno che tu non abbi insegnato la via della salute sua. Ode s’ egli è vero; dove in altro luogo va dicendo di sè stesso: Omnibus omnia factus sum, ut omnes facerem sal- vos:^ — Io so’ diventato e fatto ogni gente, acciò eh" io vi facci diventare tutti richi della gloria di Dio. E benché a tutti ci abi insegnata e dimostrata la via d’ an- dare a vita eterna, il nostro parlare di stamane sarà inverso le vedove, le quali vogliono vivere santamente. Sonora viduas^ quae verae viduae sunt. Delle quali vedove noi ne vedremo tre stati: El primo stato, quanto è laudabile, do ve Favolo dice: quae vere viduae sunt. 1 Viduas lionora ec. ( Ep. I ad Tììimotlieuni.f cap. 5, vers. 3). 2 Corretta con la Vulgata la lezione dei Codici. Il passo appartiene all’Epist. prima di san Paolo ai Corinti, cap. 9, vers. 22.