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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/182

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Sicondo stato, quanto egli è onorabile: Jionora. Terzo stato, quanto egli è vituperabile: viduas. Al primo stato, quanto egli è laudabile: quae verae viduae siint. A che si conosce chi è veramente vedova? La vera vedova non si conviene che sia nè falsa nè ipo- crita. Vuoi cognósciarla? — Sì — Or e’ sta bene a udire. A tre cose si cognosce la vera veduità, io dico vera vidualità. Prima, quando ella è virtuosa a Dio. Siconda, quando ella è operosa al prossimo. Terza, quando ella è vittoriosa i contro l’aversario. La prima si riferisce tutta a Dio. La siconda tutta al prossimo. La terza tutta a sè medesima. Inde Favolo parlando della vera vedova nel quinto cap. dice così: Verae viduae et quae desolatae sunt^ insient obsecrationibus die ac mete V — Le vere vedove e che sónno desolate, cioè che è tagliato il marito da lei, poi che ella ha perduto il mondo, volti ogni sua faccenda a Dio,ealuipensiildìelanotte. — Levati dal mondo e attacati a Dio. Sai chi fu di quelle vere vedove? Va’", legie in Luca al sicondo cap. di quella virile vedova,* sai, di queir anima ^ profetissa la quale fu ispirata et il- luminata da Dio, e poi ch’ ella perdè il suo sposo, sempre stava dinanzi al cospetto di Dio in ogni operazione. Vechissima del corpo, non già vechia dell’anima, non bastandole il digiuno che prima faceva, ma ora in digiuni, ’ 1] Cod. Pai. e il Cod. Sen. 6, virtuosa. 11 Cod. Sen. 5, vertudtosa, 2 Epist. precitata di sau Paolo a Timoteo, cap. 5, vers. 5, e secondo la Vulgata così dice: Quae autem vere vidua est et desolata., si^eret in Deum, et instet ohsecrationihiis et orationibus nocte ac die. ^ Negli altri Codd., di quella donna.