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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/304

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lònga da te, ehè se ta le lassi, elle andaranno male. 0 I quanto tóca questo a coloro che hanno cura d’anime! | Che sempre dovarebbero stare fra loro, amunendoli, pre- gandoli, minacciandoli in ogni modo che vedessero il bi- \ì sogno. A r altre. ’ Sicondo veleno si è la ignoranzia. Sicut unus: dice che sia sicome è uno. Non gli dare uffizio, se elli 1 noi sa fare. Elli non è come uno: elli noi merita, elli è zero. Che rileva il zero, o albachista? Per se > medesimo, nulla. E1 zero non può fare nulla senza i compagnia. Se tu poni il zero con uno innanzi, egli fa i 10; se viponi un altro zero, fa 100. E però dice: siciit \il unus. Se tu hai l’uffizio e se’zero, tu non farai mai nulla. Se pure tu hai l’uffizio, e se’ zero, piglia uno c compagno, e allor hai qualche cosa. E però dice: sicut unus, — come uno uffiziale. — Se tu hai l’uffizio^ tu tieni il titolo, se hai il compagno; allora sei sicut unus. Or piglia questo esemplo: questo pure imparano le don- ne. Avete voi mai veduto quando si seminano e’ po- poni; meglio quando si semina il grano; o ora al tempo de’ fichi, che vi si pongono gli sparavicchi? ^ Sai, colà in sul campo del grano, elli pigliano uno saco e empien- lo di paglia, perchè non vi vadano le cornachie. E su questo saco si pone una zucca, che paia la testa d’ uno uomo, e fasseli le braccia, e pongoli uno balestro in ] mano^ teso che par ^ che vogli balestrare a le cornachie. E le cornachie so’ maliziose, e’ vanno volando in qua e i Predicava in settembre. 5 Vaie a dire, spauracchi: gdi altri Codd. leggono: o ora ai fei)i2)o dei fìciìi, che vi si uno saco pieno di p>aglia, pierche noìi vi vadano le cornachie. 3 Gli altri Codd. e la stampa, cìte ptare.