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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/305

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in Jà; e vedendo questo uomo, temono di non esser morte; e così stanno tutto il dì senza pizzicare. Tornanvi poi l’altro dì, e veggonlo a quello medesimo modo; anco stanno così insino la sera, senza arrischiarsi a pizicare nel seminato: e anco pur volendo pizicare, vi tornano r altra mattina, e trovanlo a quel medesimo modo che gli altri dì; e vedendo che elli non si muove punto, cominciano a volare in terra pur di lònga, e a poco a poco si cominciano approssimare a questa zucca, e tal- volta le vanno apresso apresso, pur con paura però. Talvolta, quando so’ così apresso, elli trarrà un poco di vento che ’l farà rimanere: come il vegono così muóva- re, tutte fugono via per paura. Poi vedendo che elli non fa altro atto, pure ritornano a mangiare, e vannoli poi anco più presso che non avevano fatto prima. Aviene talvolta, come so’una più ardita che un’altra, che gli vanno insino apresso apresso, e vedendo che non si muove, si mette a volare e volagli in sul balestro, e vedendo che non si move lui e non scrocca il balestro, non ha paura di nulla; e così assicurata, gli va in sul capo, e pisciali in capo. A proposito. Sai che vo’ dire? Io vo’ dire che talvolta fa così uno rettore, il quale va a fare l’uffizio nel quale elli è eletto, e lui non è atto, che è uno zero. Elli manda il bando, che ninno biastemmi Iddio, che non si vadi di notte, che non si ^giuochi, che non si porti arme, che non si dica villania l’uno a V altro. E così mandato il bando, vanno facendo la cerca di dì e di notte colla sua birraria, e talvolta truovano chi va di notte, e chi gioca, e chi biastemmia Iddio,* sarà menato alla signoria per far’ lo pagare la pena. Subito giognarà uno al rettore: — o missere, io vi prego e vi domando una grazia. Voi avete il tale, il quale fu trovato di not-