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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/181

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V3 egnol Donne, pregate Iddio che vi tenga la sua mano 1 capo: pregate Idio che voi non siate sacomanate da ili genti che Idio manda. Doh, io so ben ciò ch’io mi ICO 1 Pure che Iddio non ti dica queste parole, quando gli ara aspettato quello tempo che piaciarà a lui: — Hai i la rabbia, hai rabbia adesso, donna, hai pur la rabbia? tu la rabbia àbi ne la tua malora. — Doh, basti per » peccato d e la carne e de la lussuria. La quinta pena che Idio manda a uno popolo che al vive, si è per lo peccato de la voracità di molti le divorano vedove e pupilli e pòvare persone, che m si possono aitare. E però è detto: Et dentes ea- m sicut dentes leonum erant: — E’ denti loro erano )me denti di leone, — che sempre vorebbero di- )rare affamati, che mai non si saziano di bere il «ngue de’pòvaretti. Sempre colui che può poco, è ’vorato. Sai che seguita per divina giustizia? Che co- li che divora, è poi divorato lui. E inde è detto dio Eclesiastico a xl cap.; Vir respiciens in mensam iienam^ non est vita eius in cogitatione victus: alit animam iam cibis alienisi — Colui che mira nella mensa del impagno, cioè vede la pocissione o la casa del vicino • disidera, dicendo: — oh, ella mi starebbe bene e così il si affarebe questa casa; e la vigna del tale, oh, quanto li s’atagliarebbe! ^ — Simile: — o quella bottiga li starebbe quanto bene! S’ io la potesse avere, io 1’ a- (nciarei per modo, ch^ io méttarei questa con quella, Inon mi sarebbe in mezo persona! Così il tale orto ch’è luto al mio, io gli méttarei insieme. Non vedi pòva- Itto che tu non vorresti avere vicino appresso, che Uto il mondo abbracciaresti! Di questi tali dice Isaia ^ Costrutto irregolare, ma uguale in tutti i Codici.