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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/308

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"Quanto uno bichiere d’ aqiia fresca. — Oh^ tu mi dici un gran fatto! — Io ti dico el vero: queste so’ paroje di Cristo: Quicumque dederit calicem aquae frlgidae in mo- mine meo^ non perdei mercedem sùam: ^ — Chi darà uno bichieri d’aqua fresca nel mio nome e per Io mio amo- re, non perdarà la sua merce. — E che credi che Idio dia a chi fa quello che piace a lui? Ma io ti domando te: che credi che dia a chi fa quello che gli dispiace? — Daràgli Tinferno. — E io ti dico che a chi fa quello che gli piace, gli darà vita etterna. Adunque si può aver vita etternà per un bichiere d’aqua, e anco con meno aqiia che uno bichiere pieno: uno fondellino basta, a darlo con carità. Ma non pensi tu che Idio ti richiede il suo me- desimo? Diciamo così: che ci hai tu di tuo in questo mondo? Arecastici tu nulla? — No. — 0 la robba che tui hai, donde Thai tu àuta? E’ te l’ha prestata Idio, e conver- rà tela lassare. E inde lob, che fu cotanto rico, e tutta la suri richeza gli venne meno, e figliuoli e pocissioni e palazi e sanità, ogni cosa eli venne meno, e ringraziando sempre Idio, disse queste parole; Nudus egressus sum de utero ma tris meae, el nudus revertar illue ^ — Io venni innudo fuo ri del ventre de la mia madre, e innudo vi debbo ritor- nare. — Egli cognobbe che tutto ciò che egli aveva posseduto, el doveva lassare; e fu così giusto omo. Credi tu avere da Dio più grazia di lui? Credi tu essere mi- gliore di lui? Noi credo già io. E però che quando e’ t’ è chiesta limosina per parte di Dio, che per sue amore tu ne dia, sia cortese di quello che non è tuo, e 111 1 II passo è del Vangelo di san Matteo (-’ap. X, vers. 42), ma riferito molto inesattamente. Eccolo secondo la Vulgata: Quicumque potum de- derit uni ex minimis istis calicem aquae frigidae tantum in nomini. .Discipuli\ amen dico vohiSy non perdet mercedem suam. ’ * Libro di Giobbe, cap. primo, vers. 21.