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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/326

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XLI. Similmente della elemosina e deW utilità e fratto che ne seguita a chi la fa. ’ ! I Beatus qui intelligit super egenum etpauperem.^ quoniam in die mala liberabit eum Dominus [Psalmus XL, ubi suprcì Le parole prealegate so’ di Davit a quaranta salmi: sentenzia volgare dicono così: — Beato colui che attej 4;ende sopra 1’ egeno, cioè sopra al pòvaro bisognosi però che elli sarà liberato da Dio nel dì de le tribulj -zioni. — Noi parlaremo pure sopra a la limosina; e [ ben ti ricorda, noi vedèno ieri di tre parti che io posi, le due. Vedémo la necessità, come tu la debj dare, e la qualità, a chi tu la debbi dare. Oggi aviarii a vedere la terza parte, cioè V utilità che ne segue: i die mala liberabit eum Dominus, \ Che àremo noi, se noi diamo la limosina per amo.) di Dio? Questa domanda fece santo Pietro, quando e; die"* la navicella e le reti mezze rotte, co le quali elli ij gliava e’ pesci, chè fu pescatore. Elli disse a Dio: Eccs ré: quimus omnia: quid ergo erit nobis? ^ — Ecco che noiavij mo lassato ogni cosa e seguiamo te: che ci darai tu? - 1 Nella Vulgata non è questo avverbio. 2 Si corregge subito, cioè sopra al pòvaro bisognoso. i 3 La Vulgata (Vang. di s. Matteo, cap. xviiij, v. 27) dime: Ecce nosl iiquimus omnia, et secuU stimus te: quid ergo erit nohis^