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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/428

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non decima, no, nè quinquagesima, nè centesima part non ne rendete 1 0 credete voi che Idio ve ne facci c meglio? Peggio, che io ho intesa cosa che io non la sa pevo, e volentieri V àrei detta ne la sala del Consèglic quando io vi predicai. Ho udito che so’ certe chiese che so’ tanto venuto al debile, che non possono pagar quello che P è stato imposto che paghino per lo Stu dio n Io vi dico che voi non fate bene a fargli pagare e saretene anco pagati per iudicio di Dio; chè non eh voi le deviate fare pagare, ma eziandio sete tenuti d traile di debito. Sapete che vi dico? A la barba Fave te! 0 se elle so’ tanto debili, che elle non possono reg gere el prete, come lo’ ponete anco graveza? — Or pas siamo via. Hai el nùmaro longo ch’è dieci. Vede el nùmar largo che è dilettazione, che fa el nùmaro di cento. 1 sai come tu farei questo cento? Fa’ che d> ognun tu ne facci dieci, cioè che ogni cosa dirizi a Dio, e f che tu ne facci due parti di questo dieci, cinque e eie que: e’ primi cinque so’ in quanto a la innocenzia e g] altri cinque in quanto a la giustizia. Prima vediam o e’ primi cinque, e intendeli bene, e poi vedremo gli al^ tri cinque. Prima vediamo i primi cinque. Bisogna che tu od el comandamento di Dio e volontà di Dio. Non sai ti quello che Idio t’ ha comandato? — No. — Or va’ odelo a la predica, però che questo è il fondamento del 1 La presta non altro era che una imposizione, generale o speciaW che aveva a fondamento Ja Lira, portava quell’interesse e veniva restituì ta in quel tempo, che era ordinato nell’atto della sua decretazione. Si hi più d’ un esempio di Preste imposte al Chiericato con o senza il consensi dei Vescovo, e non di rado qaelle imposte al chiericato si raccoglievano come appunto questa a cui allude il Santo, in favor dello Studio.