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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/458

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i i. queste cose basse, a poco a poco, può intendare Idio con queste cose naturali: riducendoti ne la mente chi V ha fatte, vieni a considerare Idio. Si che per questa mente, che è una scala a salire a vita eterna, vi puoi interveni- re * co lo intelletto. Adamo fu il primo che co lo in- telletto saliva a Dio, e da lui il potiamo avere tutti noi. La siconda vita è la contemplativa, la quale, il suo sommo, il colmo de la perfezione è il cognoscimento de la gloria, dove, se ben comprendi le cose naturali ridu- cendotele ne la mente, come hai udito, vieni a le cose spirituali, come ti mostra Favolo scrivendo a Corinti al III capitolo. Gloriam domini speculantes a cantate ad claritatem. * Colui che va speculando e contemplando la gloria di Dio va di lume in lume, di chiarità in chia- rità; prima si chiamava uomo, e per lo sicondo si chia- ma figliuolo dell’ uomo, chè cognosce per le prime cose basse e naturagli, le cose alte e divinali. E così cogno- scendo, essendo nell’una e nell* altra vita, ne nasce una terza che participando disopra e qui, cioè a Dio et air uomo, nasce una vita mista; saglie da le umane a le divine; e scende da le divine all’ umane tenendo V una e r altra, e questo fu Favolo ehe fu in esse sperto: prima fu uomo a cognosciare le cose naturali, fu poi si- mile all’jiomo a cognosciare le divinali; e participando V una e V altra fece questa vita mista, chè, mentre che egli predicava e dava dottrina al prossimo, saliva co lo intelletto a la gloria di Dio, dove aveva tanto lume, che tutti e’ popoli che 1’ udivano, quasi tutti si conver- tivano a la fede. — E donde credi che venisse questo? 1 Il Cod. Pai., pervenire. 2 II passo dice: Gloriam Domìni speculantes, in eadeni imagineni trans/ormamiir a claritate in claritatem.