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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/46

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rore smisurato e grande per la virtù datali da Dio. Anco ebbe possanza sopra al fuoco, chè ’l caldo suo^ non li poteva nuocere. Fra 1’ altre volte aviamo. che essendo difettuoso delli ochi, li fu posto al céllio^ il ferro rovito, e non li fece male. Anco de’ pesci aviamo^ che quando elli parlava, eglino lo stavano a udire: cosi gli ucelli. Aviamo che quagiù verso Roma, a Todi, che predicando lui, le rondine gli davano noia, e egli co- mandò che stesseno quete, e così 1’obidiro, e stavano a udirlo. Anco aviamo, che una volta una lepre fuggendo^ da’cani andò in grembo a santo Francesco; e poi che e’furono passati via, e egli la lassò andare via. E qui vedi che li elimenti e le bestie e li ucelli 1’ ubidivano. Vediamo de la sua ardentissima carità di lui. E detto nello Ezechiel a xxviij cap.: Tu signaculum simiìitudinis plenns sapientia^ et perfectus decore, in deliciis paradisi Dei fuisti: omnis lapis pretiosus operimentum tuum: sardius, topa~ iius et iaspis ^ chrysolitus et onyx et herillus, sapphirus et carhvnculus et smaragdus ec.: — Tu se’ signacolo di simii- litudine, pieno di sapienzia, e perfetto e adornato d’ogni bellezza di paradiso di Dio. Tu se’ signacolo d’ ogni pie- tra preziosa. Tu se’ signacolo d’ ogni bontà di Dio: tu se’ segnacolo de la sapienza di Dio, la quale esso t’ ha infusa. — Eclesiastico, cap. iij: Sapiens cor et intelligibile absiinebit se a peccatis^ et in operibus iustitiae successus habebit. — E1 cuor savio e intendente si sa astenere e astiensi da’ pecati, e a le cose giuste sempre ha il pensiero suo. — Facendo così santo Francesco elli poteva ben dire — io so’ savissimo uomo. — Ma sia pure uno che léga de’ fatti suoi: se egli il considerarà, egli dirà che egli 1 Alla sanese. 1 Codd., céllo^ cioè ciglio.