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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/47

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sia stato il più ghiotto uomiciulo* che si léga. Elli tro- vava le più dolci parole" del mondo; e inde si vede che la sua non fu sapienzia umana, ma più tosto divina. Hai che andando una volta, elli fu veduto come una fornace ardente: \a’, vedi fra i miracoli suoi. Anco mi ricordo d’ uno che prima che elli abandonasse il mondo, che vidde uno palazo con cinque finestre fatte a suo nome; più anco una montagna fu veduta che ardeva. Guarda al vij cap.: Ponam me super lampades^. Quando Francesca pensava de’ fatti di Cristo, egli aveva tanto in pensiero questo Cristo, che nulla aveva altro ne la mente. Quando egli prese quest-o abito per amore di Cristo, elli il volse fare portare con segno che dimostrasse 1’ amore che egli li portava. Elli fece questo vestire, come voi fate uno capparonea due aque. Vedi che elli è fatto come una croce; chè come aveva dentro in sè Cristo lesu croci- fìsso, così volse portare per abito la croce per lo suo amore. L* amore è più forte che non è la morte. Vedi che per la morte ti conviene lassare ogni cosa: abbi de la robba a tuo modo, che tutta la lassarai, e anda- ràtene con lei. Per comparare amor, tutt’ àg^io dato; chè a lui non gli parve mai avere fatto nulla, e non rimase mai contento di quello che aveva fatto. Sempre 1 II Cod. Sen. 6, humiciuoloil Cod. Pai, horniccniolo. Per ghiotto poi è da intendere appetibile^ attrattivo. 2 11 Cod. Pai,, le pia ghiotte parole e dolci. 3 Sembra che il cap. qui citato sia P ottavo della Cantica, vers. 6 i Pone me ut signaculum super cor timm:,... lampades eius, lampade^ ignis atque -fiammarum.