Pagina:Bertini - Guida della Val di Bisenzio, Prato, Salvi, 1892.djvu/101

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Giottesca. Finalmente si è chiuso con imposte di legno ed a chiave il tabernacolo, e coloro che desiderassero vedere il dipinto potranno rivolgersi al proprietario della casa Sig. Agostino Fraschi.

Figline nel 1866 aveva 708 ab.1; ha due scuole pubbliche una per i maschi, l’altra per le femmine.

Oltrepassato il borgo, laddove si trova il cimitero, si passa il torrente Bardena, e pochi passi più in su, verso il monte, in un terreno di proprietà del Sig. Ermanno Benini, si fecero nel 1879 alcuni saggi per trovare una miniera di rame; ma i resultati non soddisfecero, e i lavori non furono continuati. Dopo il Cimitero si trova a sinistra la via per le cave (V. pag. 69) e poi passato il fiumicello ecco le Fornaci, e qui la strada si divide in tre, quella a destra guadando il torrente Bardena sale ripida a Cerreto (Itin. 7); l’altra a sinistra dopo le Fornaci varcato un ponte va alle case coloniche sparse per il poggio ed alla Villa Mazzoni2. Si lasci l’una e l’altra per seguire quella che sale fra mezzo a campicelli ben coltivati e piantati di olivi.

La via serpeggia un poco per il poggio che separa le due vailette così belle ed amene, di Solano a destra e di Capraia a sinistra.


  1. Oggi ne conta 1020.
  2. In questa villa soleva passare molti giorni dell’anno, godendosi la pace serena del quieto e saluberrimo luogo, l’avv. Giuseppe Mazzoni, che fece parte del triumvirato toscano con F. D. Guerrazzi e G. Montanelli nel 1849, deputato del Collegio di Prato al Parlamento Nazionale e poi Senatore del Regno; morì nella sua città natia l’11 maggio 1880. La Società Massonica, della quale il Senatore Mazzoni era Grand’Oriente, volle che avesse la tomba nella Capitale del Regno al Campo Varano, e le ceneri del vecchio ed onesto repubblicano vi furono trasportale il dì 23 febbraio 1881.