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strade girano il monte; quella a destra conduce alla via per Barberino; quella a sinistra guida più direttamente e in minor tempo a Montecuccoli, dove si arriva in ore 1,30 dal passo delle Croci sopra Pimonte.
Il paesello siede sul crinale della Calvana ed in parte sul poggio che a guisa di sperone scende a serrare la valle e restringere il letto del Bisenzio tra il Fosso delle Cerbaie da un lato e quello della Torbola dall’altro. Ha di contro a sè il Monte della Golaia (777 m.) che quivi s’alza ripido e scosceso, e dà un aspetto pittoresco al paesaggio.
Distante 15 min. dal villaggio, sulla via di Barberino s’incontrano le sorgenti della Sieve, che scaturiscono abbondanti e freschissime da una roccia; vi dicono Capo Sieve; il luogo per la bellezza dei dintorni e per le selve che rivestono le sottoposte pendici merita una visita, molto più che la strada è facile, bella, amena e l’acqua che si beve a Capo Sieve è eccellente.
= Proprio sulla cresta del poggio s’alzava nel medio evo una rocca che appartenne alla nobile famiglia fiorentina Tella Tosa: oggi sulle antiche rovine sorge un altipiano erboso1 a scaglioni, un vero osservatorio dal quale l’occhio spazia sulle due valli del Bisenzio e della Sieve; vicino è una villa signorile, antica residenza de’ feudatari, oggi di proprietà del signore Alessandro Mattei2 al quale si devono le belle piantagioni di pini sul versante della