Pagina:Bertini - Le dimore estive dell'appennino toscano, Niccolai, Firenze, 1896.djvu/24

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14 s. pellegrino dell’alpe

una prima piantagione di 3000 abeti, ai quali ne furono aggiunti posteriormente altre migliaia, sì che a poco a poco la montagna per lodevolissima opera del Comune Castiglionese mostrerà di nuovo la sua veste ricca e superba.

Il Santuario è a due chilometri circa dalla via nazionale Livorno-Mantova, alla Foce delle Radìci, il più alto valico degli Appennini, 1528 metri. Questo luogo di residenza estiva non ha altri che l’eguagli per bellezza di panorama di monti. Le Alpi Apuane dal Pizzo d’Uccello al Procinto appaiono in tutta la loro maestà: non v’è picco, non vetta che tengano celati; quelle Alpi sono poi cosi vicine che se ne possono rilevare ad occhio nudo tutte le più minute particolarità della loro bizzarra struttura.

Il clima è sanissimo; il caldo non vi si sente; vi si possono godere come in nessun altro luogo quei bagni di luce e di sole, tanto raccomandati dal Mantegazza, che sono un vero farmaco per mantenersi in salute. I venti però vi fanno troppo spesso da padroni, chè non sono tenuti in rispetto dalle protettrici foreste.

Nell’agosto vi accorre gran folla di devoti da paesi vicini e lontani: si odono parlare quasi tutti i dialetti d’Italia: si veggono tipi