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284 | Lettere |
mano lingua badine, la J:;sciano alle lor donne come un vezzo e una moda sin dal tempo in che Bouhours, S. Evremond, Rapin, Fontenelle e sopra tutti Boileau han detto e ridetto c-’asi echeggiando I’un con l’altro, che gl’italiani amano i bisticci, i concetti gli acumi, les point ss & les jcnx rie mors, tutta la Francia ha questa idea del vostro comporre, e la tiene per verità irrefragabile. Intanto non sanno, nè studiano punto nè la lingua nè la letteratura vostra, se ne eccettuate quattro arie di Metastasio dopo che fu stampato a Parigi pochi anni fa, la storia di fra Paolo, le opere del Machiavello, e qualche simile autore, che leggono sulla fede di Voltaire. Ma al tempo di que’ famosi critici meno ancora si conoscevano gl’italiani da loro stessi, tra’ quali Boileau tanfo severo giudice del Tasso e del gusto italiano ignorava la vostra lingua e ne giudicava sulle traduzioni. Ma leggete,- se volete ridere, la settima riflession critica, eh’egli fa contro Mr. Perrault. EccoJa qui, che l’ho trovata ne’miei repertori come un bel monumento delle umane contrad-