Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/302

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298 Lettere

„ Nè si stridendo mai dalle superne „ Regioni del Cielo il folgor piomba,,, Nè si scossa giammai trema la terra, „ Quando i vapori in sen gravida serra.

„ EtVils ¿¿seipcrcnt de rendre en françois 1* do Ut,, ce harmonie de l’une, qu’ils essaient d’exprimer,, la rauque duretè de l’autre Au reste cette „ duretè de la derniers strophe n’est point sourde,,, mais très sonore, 8c qu’elie n’est que pour l’oreille, & non pour la prononciation; tar la langue „ n’articule pas moins facilement les r multiples, „ qui font la rudesse de cette strophe, que lis l „ qui rendent la premiere si coulante....

Nota î. Noy vo’ che mi crediate pregiudicato intorno agli spagnuoli. Nò io vi parlo fecondo tutti i viaggiatori da me letti, e per quel poco ch’io n’ho veduto e udito. Io non disprezzo la nazione, che non cede ad alcun altra d’Europa in gran talenti, in vigor d’animo, e in altri pregj. Non è lor colpa ma dei tempi, giacchè dominò a migliore stagione in Europa. Quella superbia o gravità di che sono accusati io la chiamo dignità naturale, elevatezza di pensieri, punto d’onore mirandoli con occhio filosofico, e avendone trattati poi molti pronti d’ingegno ad ogni cimento, fecondi d’immaginazione, ardenti alla gloria, e vendicativi per conseguenza e sensibilissimi ad ogni ombra di disprezzo.

In varie provincie di diversissima origine varia un foco il lor «ratiere, t dove la nobiltà prevai dei pen-