Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/262

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Note. 239

lori rifrangere come prismi, e sfavillar come Specchi tersissimi; e quell’altro pensiero,che al liquefarsene poco a poco le schiene più esposte al sole la state ( esalando un fumo densissimo, qual di fornace le valii profonde, e quel lago immenso di ghiaccio, che cingono per tante miglia sull’alto, come ascolti da’ testimoni di vista ), ne scendono vene inesauste d’acque perenni, donde prendon sorgente, e corso i più gran fiumi d’Europa, co’quali trascorre il tuo pensiero provincie, e regni, e il veder tratto tratto orribili fenditure, e il farsene spesso dall’aria compressa, e dall’azione del sole, scoppiando allor con rimbombo quasi di molti can* noni, ed echeggiando la gran catena per molte miglia, e sentendosi vero tremuoto a gran distanze, e mille altri pensieri, e tutti grandi per grandi obbietti, che ti nascono ia mente a quella maravigliosa, ed unica scena; fan, che l’anima perdasi estatica di maraviglia, e dimentichi lungo tempo se stessa. Ed io mi son quasi perduto, e dimenticato parlandone, perchè mi sembra, che in vece d’altre ragioni è più efficace a spiegar la