Pagina:Bettini - Guida di Castiglione dei Pepoli, Prato, Vestri, 1909.djvu/42

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abisso profondo. E questo, in buona parte è un effetto ottico di proiezione. Il Gambellato riceve appresso il Riotorto dai poggi che giganteggiano sulla sua destra — poi al Roncobilaccio l’Àvona, torrente a cavalcione del quale, per così dire, sorge il Santuario di Boccadirio: va esso pure a riunirsi al Setta, presso, come già dicemmo, la Badia Vecchia,

Questi corsi d’acqua sono assai pescosi1 e vi guizzano le rapidissime trote, (Trutta Fario L.) traversanti a guisa di folgore la purissima linfa, desiderate come cibo prediletto alle mense; i polposi broccioli o chiozzi. (Coltus Gabio L.) la lasca tonda (Leuciscus Muticellus Bonaparte), i barbi (Barbus plebejus). Le anguille (Anguilla vulgaris Iar.) vi si trovano rare e piccolette, ma d’un sapore così delicato da rammentare le famose murene, che rallegrarono in un tempo, forse epicureo più del nostro — ed è tutto dire! — le patrizie cene romane.

Il pesce di queste correnti potrebbe contentare un Lucullo, un Apicio.

Non mancano, ma neppure abbondano gran che i crostacei. V’ha il granchio comune (cancer) e tra i gamberi l’«Astacus fluviatilis» L, ma assai scarso, e più abbondante l’«Apus canceriformis. L.


  1. I feudatarii affittavano il diritto di pesca per un’annua corresponsione: nel 1794 questa, per il Sétta era di lire 107,145, sul Brasinone di L. 42,198.