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non trascurata, ma neppure in fiore come in altre parti della Toscana; forse anche perchè si dà molto campo alla pastorizia del bestiame grosso. La popolazione è sufficientissima ai bisogni delle campagne senza, nè troppo numero, nè scarsezza, e potrebbero benissimo occuparsi in paese quei non pochi che emigrano temporaneamente in Sardegna e nelle maremme; abbondano gli industriali ed i piccoli possidenti che coltivano in proprio, pochi sono i grandi possidenti, come gli ex-Granduchi, gli Strozzi, i Betti ecc. S’incontrano numerosi mulini, filande e tessitorie, cascine, segatorie di legname ecc.
L’aria fina e mantenuta in moto dalle continue correnti che seguono il corso della valle, il clima nè troppo caldo nè troppo freddo — quantunque un po’ umido —, le acque fresche e purissime, il vitto non scelto ma sano e nutritivo, tutto concorre a mantenere negli abitanti una salute ferrea ed a preservarli da imperfezioni fisiche e da malattie epidemiche. Anche le piante sono vegete e rigogliose, se ne eccettui danni insignificanti prodotti dall’oidio e dalla peronospora.
Fatica improba e disutile sarebbe il volere enumerare tutte le specie animali e vegetali che vivono e vegetano nella Valle del Bisenzio. Perchè però nulla manchi alla presente Guida di Montepiano di ciò che può renderla istruttiva e completa, sarà bene ricordare le famiglie e le specie più sparse nella regione, soggiungendo quelle riflessioni, che l’indole assunta oggigiorno da simili lavori rende necessarie.
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