Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/115

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come, ad esempio, la madreselva, il tiglio, l’acero, gli alberi fruttiferi, il ravizzone, l’erba medica, le erbe aromatiche; gli alveari allineati sopra muricciuoli non guardano mai tramontana; le arnie prescelte, almeno in Italia, sono quelle verticali Sartori e Fumagalli a telaini metallici mobili.

Con somma cura vanno difese le api dalle malattie e dai nemici. Fra i secondi noto la rondine, il vespiere, il calabrone, la cetonia morione; fra le prime la peste delle larve, la diarrea degli adulti ed il pidocchio. Principale difesa sarà il distruggere senza pietà nè grettezza dov’è il male, il tenere puliti gli alveari ed i dintorni, l’affumicare con zolfo le arnie.

Axillus. — Ditteri molestissimi, più grossi della mosca, con addome terminato in generale da folta corona di lunghi peli.
Pungono rabbiosamente nelle calde ore dell’estate gli animali domestici, i bovini, ed i cavalli, spingendoli qualche volta a pazze corse per pianure e dirupi.

Noto: Hypoderma bovis, Gastrus equi, Melophagus ovinus, Tabanus bovinus (tafano), Culex pipiens (zanzare), Oestrus ovis (Estro).

Aphis rosae. — A. viciae. A. Brassicae.
Afidio o Gorgoglione. Sono il simbolo della fecondità. Da un solo individuo, prima per fecondazione poi per partenogenesi, cioè senza fecondazione, nascono in un anno milioni di milioni di discendenti. Sono fitotteri. Chi non li ha visti, arrampicati sui rametti e sui fiori della rosa, stretti gli uni agli altri a guisa di corazza verde, con le gambine allargate, succhiare gli umori del rosaio, oppure farsi succhiare da qualche grossa formica? Le formiche, anzi, se li trasportano nei loro sotterranei, li ingrassano, e dall’estremità dell’ad-