Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/22

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Il primo atto nel quale apparisce l’autorità imperiale a favore de’ Bardi è quello di Carlo IV, dato in Pietrasanta nel Luglio 1355. In esso si dichiarano Sozzo e gli altri figli di Pietro de’ Bardi, ed i loro discendenti in stirpem, Vicari Generali e speciali dell’Impero e del Re dei Romani. Vi si confermano le concessioni e i diplomi ottenuti da Federigo I e da Ottone IV.

Furono i Bardi gelosissimi dell’indipendenza del loro dominio, e la difesero a viso aperto talora, più spesso colla scaltrezza e il saper fare.1

Vediamo nella cronaca riguardante Vernio ed i Bardi, tralucere anche la losca figura del duca d’Atene, il quale nomina alcuni giureconsulti a giudicare di vertenze insorte tra i Conti Alberti ed i Bardi, e fa richiamar dall’esilio quel fierissimo Piero che tanto dovea contribuire poi alla sua ignominiosa cacciata.

Mantennero con varie sorti il dominio feudale di Vernio, ora espulsi per ribellione contro Firenze, ora in guerra, ora in pace con la patria città, quasi sempre in discordia coi feudatari vicini.

Nel 1482 Vernio fu assalito dalle bande armate di Sisto IV, e, nonostante lo difendesse bene Filippo de’ Bardi, pure il castello fu espugnato il 17 Luglio e dato al saccheggio e alla soldatesca licenza.

Quando, contro le armi di Carlo V e di papa Clemente, Firenze combattè con tanta gloriosa audacia e dovette soccombere al tradimento, all’immensa superiorità de’ nemici, alle civili discordie, i Bardi non parteggiarono per i nemici della patria.

Essi eransi assicurato il dominio feudale di Vernio, procurando di collegare il diploma di Federigo I con-



  1. Ferdinando Bardi, op. cit.