Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/24

Da Wikisource.

— 18 —

l’avvocato Raimondo Leoni da Poppi, che doveva ordinare il Distretto del Bisenzio. Costui, appoggiato alle baionette franco-polacche, volle imitar l’esempio del romano proconsole: si ricordò che Verre aveva ammassato tesori, goduto i piaceri della vita, gustate le delizie più care, vendendo la giustizia, conculcando ogni diritto, rubando a man salva per sè e pei suoi oro, argento, gioie, oggetti preziosi, statue bellissime di greco scalpello, dipinti stupendi.

L’alpestre vallata non offriva al Leoni quel che offriva a Verre la bella Trinacria baciata dalle onde ioniche, quel che gli offriva Siracusa bagnata dall’Anapo, coll’incantevole Ortigia, Siracusa giacente ora desolata madre d’un morto impero, sulle mine della quale mosse dall’aratro, oggi biondeggian le spighe1.

Nondimeno il Verre del Bisenzio fece del suo meglio per seguir l’orme del vecchio maestro. E gli uffici venduti; le sostanze pubbliche sprecate fra conviti, balli e piaceri; le donne sedotte ed altre cose della medesima stampa mostrano che, se avesse avuto luogo e tempi adatti alle estorsioni ed alle rapine, il cisalpino avrebbe di gran lunga superato il romano.2

Vernio, dipoi, fece parte del Regno Italico e nel 1811 fu annesso al dipartimento dell’Arno. Si stancarono le ali dell’Aquila francese, si oscurò l’astro napoleonico, e Vernio, crollato definitivamente il colosso, dopo l’impero dei cento giorni, fu per l’atto di recesso di Vienna, 9 Giugno 1815, unito al Granducato di Toscana.

Da questo tempo fino alla pacifica rivoluzione del 1859



  1. Elegy. On the ruins of Syracuse inscribet. To Thomas Gargallo. Bi. Thomas Stewart.
  2. Vittorio Fedeli. Opera pia di S. Niccolò.