Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.1, Zurigo, 1846.djvu/50

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42 capo ii.

il sindacato del provinciale; si eleggeva il nuovo se quello scadeva, o se, per mal governo, deposto; si verificavano i conti della provincia e della comunità; si esaminavano quelli da promoversi al baccellierato, si eleggevano i priori, i lettori di casi di coscienza, i maestri de’ novizi; e se era inditto un comizio generale, eleggevano il definitore deputato e i candidati da proporre a generale e a procuratore dell’Ordine: infine, ogni provvisione bisognevole alla provincia.

I grandi Capitoli o diete o comizi a’ tempi del Sarpi dovevano essere convocati ogni tre anni; ma in seguito, a risparmio di spese e di brighe furono dai pontefici statuiti a sei anni. Il generale dieci mesi innanzi avvisava del luogo le provincie acciò deputassero ciascuna il suo definitore generale. Ivi la rappresentanza era ancora più ristretta, perchè votavano solamente il generale, gli ex-generali, il procuratore dell’Ordine, i definitori deputati, i provinciali coi loro soci, 30 o 35 al più. Durava per solito quattro giorni. Nel primo il generale e il procuratore scadenti rassegnavano l’ufficio, si scrutiniavano le qualità dei candidati proposti per essere surrogati a loro, e si eleggeva il nuovo generale. Nel secondo e terzo era il sindacato del generale scaduto, e si terminavano le cause ivi prodotte da giudicarsi. Nell’ultimo si rivedevano le costituzioni, se avevano bisogno di chiarimenti o riforma, e si eleggeva il procuratore generale. I definitori avevano anco qui la stessa ingerenza, per non dire la principale.

In tutti i Capitoli, secreti sempre gli squittini;