Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.1, Zurigo, 1846.djvu/70

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62 capo iv.

rienze in tal particolare con specchi sferici concavi, convessi e piani, e fin osservando l’effetto prodotto dai raggi del sole e dal risplendere della luna e delle stelle sull’acqua arrivando, ed essendo riflettuti tali oggetti dalla medesima per determinare i loro siti e distanze. Diverse volte le sperienze furono conseguenti al principio fondamentale dei miei raziocini, ma altre volte li trovai smentiti del tutto; il che ho grande argomento di credere, esser possa derivato per quello che in molti casi i raggi spezzati e divergenti entrano nel nostro occhio convergenti».

Foscarini aggiunge di aver vedute fra le carte di Frà Paolo figure matematiche con le quali si rende ragione dell’iride e della riflessione della luce. Appartenevano agli anni 1587-88; ma non fornisce maggior lume.

L’anatomia comparativa, scienza allora nascente e stimata dal volgo poco men che sacrilega, ebbe in lui uno de’ più divoti ed assidui cultori, essendochè già da vari anni si fosse applicato a incidere agnelli, cani, gatti, conigli, capretti, onde studiare la struttura e l’uso delle parti dei corpi animati; e condotto non dal caso ma dal suo intelletto ragionatore procedette alla famosa scoperta della circolazione del sangue, di cui diede i primi indizi Francesco Patrizio, protratta alquanto più oltre da Andrea Cesalpino, e poi illustrata dall’inglese Harvey. Osservò Frà Paolo che il sangue, come corpo grave, non poteva restar sospeso ne’ vasi senza amminicoli che aprendosi e rinserrandosi lo spingessero a trascorrere con quella economia che è necessaria