Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/102

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94 capo xx.

tolo di cardinali preti, benchè talora siano vescovi od arcivescovi; e quattordici sono i cardinali diaconi, sebbene alcuna volta non abbiano che gli ordini minori. Il principe Albani fatto cardinale nel 1801, si fece ordinare sottodiacono solamente nel 1823 onde poter entrare nel conclave (che elesse Leone XII) dove non entrano laici. Ma il numero dei settanta non è mai pieno, perchè i papi ne hanno sempre alcuni in petto, o lasciano altri posti vacanti per lusingare l’ambizione e lo zelo dei loro cortegiani.

I vescovi essendo diventati in Francia una dignità temporale ed avendo usurpate tutte le ricchezze della chiesa, i preti per vivere introdussero verso l’800 l’uso di farsi pagare dai laici le decime dei frutti della terra: uso che imitarono dagli Ebrei, e che poco appresso passò anco in Italia.

Intorno al medesimo tempo fu, secondo Frà Paolo, introdotto l’uso de’ precari; ed era un contratto per cui un laico donava alla Chiesa tutti i suoi beni dopo morte, e in ricompensa godeva in sua vita quelli, e il doppio tanto; o se cedeva anco l’usofrutto, riceveva di quel della Chiesa il triplo. Ma questa instituzione è molto più antica, parlandone Possidio nella vita di Sant’Agostino; e probabilmente a Roma era in uso fin dal II secolo, perchè Tertuliano ci fa sapere che i preti versavano nel tesoro della Chiesa una data somma, e acquistavano il diritto di essere alimentati a spese comuni. Da Roma passò forse nell’Africa e nelle Gallie, ed essendo a solo comodo del clero, dopo l’800 fu estesa anco ai laici: in apparenza sembrava loro vantaggio perchè