Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/209

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capo xxii. 201

dacatori pel Levante fu citato a Venezia a difendersi. Pochi anni innanzi un fatto simile avrebbe dato motivo a qualche grave discordia fra Roma e Venezia; ma il papa, ammaestrato dall’esperienza che sempre ne andava con perdita, chiuse un occhio e lasciò fare. La causa fu rimessa per consultazione a Frà Paolo, e seguendo il suo parere il vescovo fu assolto e rimandato con onore. Prima di recarsi alla sua sede volle andare a Roma a far riverenza al pontefice, che lo chiese e del suo processo e di Frà Paolo. Narrò il vescovo l’accaduto lodandosi del Consultore, e il papa si lasciò allora sfuggire, essergli noto quanto fosse quello un uomo temperato e giusto. Questa lode, benchè fra i denti, era moltissimo, trattandosi tra un papa e Frà Paolo; e come fu a Frà Paolo riferita e’ se ne compiacque e disse: «Ora abbiamo un papa amico, prego Dio che viva più di me; perocchè i suoi successori mi saranno tutti nemici». Fu profeta.