Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/50

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42 capo xviii.

chio numero di persone potenti: il doge non ne era esente. Il Consiglio de’ Dieci si mise in mezzo, ritirò la lettera, diede per forma un rimbrotto a Frà Paolo, e impose silenzio a tutti; e il frate fatto più cauto, d’allora in poi non scrisse più di sua mano, se non raramente, a persone eterodosse. Il re Enrico di questo pettegolezzo fu al tutto ignaro, e Champigny che per favorire il nunzio vi si era assai maneggiato mandò tosto dopo a fare le sue scuse al Consultore per mezzo dell’ambasciatore di Olanda, e chiedendogli un abboccamento per giustificarsi, che lo sdegnoso frate gli ricusò.