Pagina:Biografie dei consiglieri comunali di Roma.djvu/262

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venanzi cav. giovanni

Li 11 Novembre, il Consiglio Comunale lo destinava a far parte della Commissione visitatrice delle Carceri giudiziarie. —

Nel Decembre 1871 al Gennajo 1872, presiedeva al censimento della popolazione, nei rioni Ripa e Trastevere. —

Il 31 Maggio, era nominato Membro per l’esame delle istanze di concorso ai vacanti impieghi Municipali. —

Li 8 Agosto, fu dalla Giunta Municipale incaricato dell’ordinamento dell’Ufficio per la Commissione Archeologica, cui attese con ispeciale interessamento. —

11 15 Settembre 1873, era confermato Membro della Commissione visitatrice delle carceri. —

H 20 dello stesso mese, dal Ministro d’Agricoltura, Industria, e Commercio, era decorato della medaglia d’argento per il buon esito del censimento. —

Nel mentre in si diversi uffici con amore e sollecitudine si occupava, nel mentre il suo cuore si riposava dalle corse sventure, un colpo di supremo dolore trafiggeva la sua anima. — L’avvocato Luigi Boccafogli, quel suo nipote affezionato, che giovinetto aveva pur al di lui fianco combattuto le patrie battaglie, e riportato onorate ferite, che ebbe compagno nell’esilio, era da crudelissimo morbo immaturamente rapito alla vita, e lui seguiva nel sepolcro, indi a non guari, la propria madre sorella del Venanzi, e poco appresso, anche il vedovo marito il padre infortunato. — Queste perdite di cari parenti hanno aperto nel cuore del Venanzi sì larga ferita, che nel volgere de’ suoi giorni non potrà essere più rimarginata e un lutto perpetuo gli preme il petto nobilissimo. —

Ritiratosi dall’ufficio di Consigliere Comunale, ha accettato il grado ad unanimità conferitogli di Segretario per la parte amministrativa, presso la Commissione Archeologica, chè per il culto santissimo, che egli sente verso la patria, gli è caro consacrarsi alla conservazione delle antiche memorie, che al lustro non solo giovano della Nazione, ma sì bene a dimostrarne la passata gloria e a prenderne esempio per la grandezza avvenire. —

In queste pagine abbiamo pertanto con grata soddisfazione dell’animo, presentata la figura splendida, pura, serena di un cittadino, che tutto sè stesso consacrò all’amore d’Italia, di un uomo, che i pregi della mente e del cuore fanno caro e stimato universalmente. — E noi ci auguriamo che sulle orme d’uomini così fatti cresca la generazione italiana. —


      Tip. Tiberina — Luglio 1874. Riccardo Fait — Editore.