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 "DISCORSO SETTIMO I33

le scienze ed arti necessarie per renderli possibili. I pezzi attaccati ai battaglioni comprovano lo scopo da noi indicato di non isolare mai l’infanteria da un si potente ausilio; e l’artiglieria a cavallo in Prussia inventata, che aveva per iscopo di accrescere la mobilitá di quest’arma e di fornire la cavalleria del medesimo appoggio che aveva la infanteria, sono l’ultima energica espressione dell’importanza di quest’arme ausiliaria e delle modificazioni che tutto il sistema di guerra dovea subire.

Una volta stabilita e riconosciuta la superioritá esclusiva delle armi da trarre su quelle atte a ferir da vicino, è chiaro che gli ordini dovettero concorrere anch’essi ad un simile scopo; e però il fondo fu fissato a tre righe per l’infanteria nell’ordine di battaglia, a due nella cavalleria, e per eccezione a tre, massime in qualche Stato considerato come stazionario nella scienza della guerra (i). Queste sono le basi del sistema in Europa e i militari regolamenti ne fan fede presso tutte le nazioni.

Nel nostro quinto discorso facemmo osservare che non risolvendosi la quistione delle armi, restava del vago negli ordini ed era conseguentemente impossibile ogni progresso nella tattica, la quale altro non è che un metodo per applicare e render flessibili gli ordini conservandoli intatti e per adattarli a tutte le circostanze che l’attitudine del nemico e gli accidenti del terreno producono. Ora una volta fissate le armi e gli ordini, la tattica doveva perfezionarsi per le ragioni opposte a quelle che avevano ritardato il suo progresso. Pure questi passi non furono fatti da tutti contemporaneamente, ma come accade in tutto ciò eh’ è umano, chi era spinto da piú alte necessitá o piú da natura disposto ad operare un perfezionamento, l’operò e lo pose in luce, e gli altri furono imitatori, e come sempre avviene, con esagerazione piuttosto che con ragione. Tale fu la sorte della tattica cosi elementare come sublime che in Prussia ebbe la sua grande scuola e che da quello Stato si diramò in tutto l’occidente e oggidí passa in oriente, seguendo quei

(i) L’ultima ordinanza francese del 183 1 benché ammetta il servirsi di due righe come eccezione, ha conservato le tre righe come ordine abituale.

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