Pagina:Blanch - Della scienza militare.djvu/197

Da Wikisource.

DISCORSO OTTAVO igi

conoscitori, non comprese l’essenza della guerra moderna ed espose principi spesso contraddittorii, dai quali traea conseguenze alcune esclusive altre azzardate; ma d’altra parte si è convenuto che questa prima opera poneva in luce se non risolveva le quistioni che nascevano dallo stato delle scienze militari, e che l’autore con sagacitá aveva desunto doversi realizzare vasti risultamenti e nello stato sociale e nell’equilibrio politico.

Il Jomini che ha esaurito in un’epoca posteriore le quistioni tutte che queste guerre han fatto nascere, nei suoi primi trattati combatté il Bulow nelle sue idee sull’inviluppo e sulle ritirate eccentriche, ridusse tutte le combinazioni della guerra in istrategia e in tattica « a operar colle masse contro le parti isolate e a tendere a questo scopo in tutte le operazioni », affermò che i prodigi della guerra de’ sette anni dovevansi alla costante applicazione di questo principio posto in luce da Federico, ed indicò come un’aberrazione della scienza le prime guerre della rivoluzione fatte piú secondo il sistema di Bulow che secondo quello di Federico, attribuendo il buon successo dei francesi alla violazione che i loro avversari facevano egualmente di questi principi, mentre non avevano tutti i vantaggi di altra natura dei quali erano in possesso i francesi. Mostrò da ultimo siccome epoca di ritorno ai veri principi perfezionati nell’esecuzione le campagne del 1796 in Italia e in Germania, e considerò i grandi avvenimenti del secondo periodo della lotta come il risultamento dell’applicazione di quei principi fatta dal generale dell’esercito d’Italia sopra una vasta scala alle guerre del nord dell’Europa fino al 1809.

Il principe illustre che in etá verde avea posto in applicazione le regole di sana strategia contro gli eserciti francesi nel 1796, pubblicò nel 181 3 la storia di quella campagna, preceduta da un trattato di strategia il quale ha un carattere scientifico e lostrativo. Il chiaro autore la considera come riassumente e >ntenente la guerra cosi nelle sue previsioni che nelle sue delusioni e, come il savio ed illuminato Polibio, attribuisce i Rovesci e le riuscite delle potenze belligeranti all’aver esse selite o violate le regole di strategia, eliminando tutte le piccole