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Pagina:Blasi - Manuale per la coltivazione della vigna latina, Milano 1877.djvu/14

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Fate adunque le vigne in collina, in isterili ed adatti terreni libere dall’ombra di altre piante, confortate dai raggi del sole e dal riflesso benefico del suolo, se volete che le uve si maturino presto scegliendo le migliori qualità, con un unico tipo, e vedrete che nascerà subito, anche in voi, come altrove, il desiderio, anzi la necessità di confezionare con buone regole e precetti vini sceltissimi, da poter vincere la concorrenza di quelli di altri paesi, e che potrete porre in commercio, raddoppiando e triplicando ancora il prodotto dei vostri terreni.


Pergola (Marche), 26 ottobre 1876.

ASCANIO GINEVRI BLASI.



NOTA. — Mentre si redigeva il presente Manuale, fu dato all’autore esaminare nel Fanfulla i dati statistici della produzione del vino, dal medesimo dedotti dalla Relazione ufficiale del Ministero. La produzione media del vino del quinquennio ascende ad ettolitri 27,136,534. Le provincie che ne danno più sono: Palermo, Alessandria, Firenze, Trapani, Teramo, Torino, Bari, Catania e Venezia. Quelle che ne danno meno sono: Grosseto, Sondrio, Belluno. Se ne coltiva in Italia ettari 1,870,109. Si ha quindi la media per ettari di ettolitri 14,51. Per rapporto alla quantità della produzione, l’Italia sta al disotto della Francia, Austria-Ungheria e Spagna, e sta dietro ed anche a grandissima distanza nel rapporto del prodotto medio per ettari.

È male che il Ministero non abbia tenuto conto distinto del modo diverso in cui in Italia si coltivano le viti, poiché, come in genere si comprende, si sarebbe provato anche, con l’eloquente linguaggio delle cifre, che là dove fu conservato l'uso inveterato di tener basse le viti, come in Sicilia e nelle provincie meridionali, e dove con ammirabile attività è stato recentemente adottato un tal sistema, come in Piemonte, si ha il massimo prodotto, mentre negletto e vile è il raccolto, e pessima in generale è la qualità del vino ove si tiene la vite accoppiata ad altra pianta.