Pagina:Boccaccio, Giovanni – Elegia di Madonna Fiammetta, 1939 – BEIC 1766425.djvu/197

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chiuose 191


[Deifebo]: fu figliuolo di re Priamo, il quale fu fortissimo in arme e peregrinò nell’Attica, e perciò dice Virgilio [Aen., VI, 500]:

Deiphebe armipotens genus alto a sanguine Teucri.

[Ercule]. Come fu detto, fu figliuolo di Giove e d’Almena, il quale fu il piú forte omo del mondo, e per segno di fortezza portava una ghirlandetta verde di quercia o d’oppio a dimostrare la sua grandezza.

[al grande Ettor]. Questo fu figliuolo di re Priamo, il quale fu fortissimo ed espertissimo in arme, e fu morto da Achille.

[Quasi un altro Achille]. Questo fu figliuolo di Pelleo figliuolo di Eaco re di Tessaglia il quale fu fortissimo e valorosissimo in arme e fu morto a Troia.

[Protesilao]. Questo fu re e come fu detto dinanzi s’innamorò di Laudomia, e quando andò ad oste a Troia esso fu il primo ucciso da Ettor perché prima discese delle navi loro. Onde disse Ovidio:

Troes, et Hectorea primus fataliter hasta,
Protesilae, cadis...

[Met., XII, 67-68.]

[Menelao]: fu fratello di Agamennone re in Grecia e fu marito della detta Elena e fu figliuolo di Atreo.

[Agamennone]: fu fratello del detto Menelao e figliuolo del detto Atreo e fu ferissimo in arme e fu capitano di tutta l’oste greca contra di Troia perfino a tanto che la vinsero e guastaronla. Poi Clitennestra sua moglie l’ammazzò com’è detto dinanzi.