Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/236

Da Wikisource.

quegli, i quali, come detto è, seco talvolta raccolti sono, quantunque vere conoscano le dimostrazioni della ragione e santi i suoi consigli, nondimeno d’altra parte, ascoltando le lusinghe della blanda carne, i conforti del mondo, le persuasioni del diavolo, a poco a poco cacciando della mente loro il fervor preso del bene adoperare, non fermato ancora da alcun forte proponimento, intiepidiscono e divengon vili e timidi; avvisando, per li conforti de’ suoi nemici, sé non dovere poter bastare a quello che il bene adoperare e lo stato della penitenza richiede. Per la qual viltá, se da solenne aiuto cacciata non è, assai leggiermente miseri volgiamo i passi e nella nostra morte ci ritorniamo. La qual cosa all’autore avvenia, se le pronte e vere dimostrazioni della ragione non l’avesser ritenuto e confortato a seguitar l’impresa. Ultimamente dissi che era da vedere qual cagione movesse Virgilio, e perché del limbo, a venire in aiuto dell’autore: alla qual dimostrazione tiene questo ordine l’autore. E’ pare essere assai manifesto che ciascheduno, il quale, dalla grazia operante di Dio tócco, si desta e vede la miseria nella quale le sue colpe l’hanno condotto, e, cacciate le tenebre della ignoranza, conosce in quanto mortai pericolo posto sia; clic egli, dopo alcuna paura, disideri fuggire il pericolo e ricorrere alla sua salute: il che, non che l’uomo, ma eziandio ogni altro animale naturalmente procura. E questo assai bene apparisce l’autore aver cominciato a fare nel principio della presente opera, in quanto, desto e conosciuto il suo malvagio stato, ha cominciato a fuggire il pericolo, e mostra di disiderare di pervenire alla salute: e ora in questa parte ne mostra quale dee essere quello che ciascuno, il quale questo disidera, dee, si come piú presto e piú al suo bisogno opportuno, fare. E ciò mostra dovere essere l’orazione; percioché non si può cosí prestamente ricorrere all’altre cose necessarie alla salute come a quella; e, come che ancora questo si potesse, non pare ben si proceda, se questa non va avanti. Alla quale eziandio la natura c’induce, si come noi per esperienza veggiamo, percioché, incontanente che alcuna cosa sinistra veggiamo contro a noi muoversi,