Pagina:Boccaccio, Giovanni – Opere latine minori, 1924 – BEIC 1767789.djvu/362

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356 nota


Ardua è per quest’ep. la questione cronologica, e l’imbarazzo incomincia, come s’è visto, dalla data del giorno e del mese: accertata questa nel 10 ottobre1, l’anno è determinabile solo congetturalmente partendo dal 1370 in cui possiamo collocare la pubblicazione delle sedici egloghe2; il 1374 messo innanzi dal Torraca3 ha per sé un certo numero di probabilitá.

XXIV. — Dal ms. Ambrosiano S 81 sup., miscellanea proveniente dalla libreria di G. V. Pinelli; il testo dell’ep. (cc. 28 r-30 v) si mostra di mano della fine del secolo XVI o del principio del XVII, ed è una copia fatta eseguire probabilmente dal Pinelli stesso ad un qualche suo amanuense. Nessuna indicazione sull’antigrafo, che verisimilmente si trovava in Padova, e può anche essere stato la missiva originale spedita dal Bocc. al genero del Petrarca. Dalla copia ambrosiana4 l’ep. fu stampata integralmente nel 1759 per opera di L. Mehus5, e di qui riprodotta nel volume del Corazzini.

Di poco rilievo sono gli emendamenti richiesti dalla lezione a penna e dei quali parecchi furono giá escogitati dal Mehus6: quid 22316, ms. quod; nosti ivi, ms. nostri; mortem ivi17, ms. morte; dices ivi27 suppl. da me come elemento indispensabile alla sintassi;



    tunum 2172, appostolum 2195, siracusanus 2167, hordelaffis ivi8 ed erba 2196, escogitavit 2168, ansietate 21813 ma subito dopo anx-, demostrentur 2209, obmissa ivi17, nunctia nunctius etc. 22018 sgg., micto 22030 sgg., e licteras 2212, Lodoici 2174.18, adoloscentia 21920, octubris 2219; quanto ai numerosi nomi bucolici, ho costantemente usato le grafie del Bucc. carmen, dalle quali in pochi casi S invece si scosta).

  1. Tra le due clausole «Certaldi VI ydus octobris» di SL e «Certaldi die V mai festinanter» del Laur. XXXIV e di O la sola che sembri da accogliere è quella conforme al calendario latino. Con ciò non posso escludere che risalga al Bocc. anche l’altra, specialmente per quel personale «festinanter»; resta però sempre a spiegare come il divario abbia potuto prodursi. Forse il 5 maggio l’ep. fu buttata giú in fretta, il 10 ottobre trascritta ed inviata a destinazione? In tal caso la datazione corrente o volgare sarebbe legittimata col fatto dell’abbozzo o cattiva copia.
  2. Cfr. qui, p. 264.
  3. Per la biogr. cit., p. 202, n. 1.
  4. Intitola lo scritto cosí: Epistola domini Iohannis Boccaccii de Cerlaldo de Florentia vatis celeberrimi ad Franciscolum generimi domini Francisci Petrarce poete conspicui super eiusdem morte complorativa et laudativa.
  5. A. Traversarii... latinae Epistolae... Adcedit eiusdem Ambrosii Vita, etc., Firenze, 1759, pp. cciii-vi.
  6. Senza enumerare tutte le pecche di questa stampa, rammenterò un enim 22212 letto eius, un alter ivi28 mutato in aliter, un tracti 22423 che diventò tacti, due quoniam 2264.8 malamente interpretati dal compendio in quantum, un lucrando sostituito di fantasia a querendo ivi25, ecc.