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Pagina:Boccaccio - Amorosa visione, Magheri, 1833.djvu/42

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30 AMOROSA VISIONE

Io fui colui nel mondo primerano,
     20Il qual col freno in Tessaglia domai
     Il caval primo in uso ancora strano
Mirabilmente, e sì edificai
     Primo quella città, che poscia Troia
     Chiamaro i successor ch’io vi lasciai.
25Appresso il qual mostrando in atto gioia
     Seguia Sicul, che l’Isola del fuoco
     Prima abitò in pace e senza noia.
Troilo ancora in quel medesmo loco
     Coverto d’oro tutto risplendea,
     30Facendosi alla donna a poco a poco.
Rigido e fiero quivi si vedea
     Nino, che prima il suo natural sito
     Per battaglia maggior fe’, che parea
Ancor che minacciasse insuperbito;
     35E dopo lui seguiva la sua sposa
     Con sembiante non men che ’l suo ardito:
Tanto rubesta, e così furïosa
     Vi si mostrava, come quando a lui
     Succedette nel regno valorosa.
40Tamiri poi seguitava, nel cui
     Viso superbia saria figurata,
     Con gli occhi ardenti spaventando altrui.
Anfion poi con labbia consolata
     Vi conobb’io al suon, dal cui liuto
     45Fu Tebe prima di muri cerchiata.
Retro a lui Niobe, il cui arguto
     Parlar fu prima cagion del suo male,
     E del danno de’ figli ricevuto.