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CAPITOLO IX.




Dove conta della medesima Fama, e massimamente di Dido, e d’Ecuba e d’altre.


Moveasi dopo queste quella Dido
     Cartaginese, che credendo avere
     In braccio Giulio, vi tenne Cupido:
Isconsolata giva, al mio parere,
     5Chiamando in boci ancora: pio Enea,
     Di me, ti prego, deggiati dolere:
Ancora, com’io vidi, in man tenea,
     Tutta smarrita, quella spada aguta
     Che ’l petto le passò, che mi facea,
10Essendole lontan, nella veduta
     Ancor paura, non ch’a lei, ch’ardita
     Fu dar di quella a sè mortal feruta.
Trista piangendo in abito smarrita,
     E come can nella voce latrare,
     15Ecuba vidi con poca di vita.
Con lei la mesta Polissena stare
     Quivi parea, in aspetto ancor sì bella,
     Che me ne fe’ in me maravigliare.