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CAPITOLO XIX.




Come Marte si congiunse con Citerea, e come furono soprappresi da Vulcano.


Ivi più non seguia, perchè finiva
     Quella facciata con gli antichi autori,
     Che stanno innanzi a quella Donna diva.
Laond’io tornaimi in ver li predatori,
     5Ricominciando a quel canto primiero
     A rimirar gli antichissimi amori.
E umile tornato v’era il fiero
     Marte prencipe d’arme fatto amante,
     Per la qual cosa più non era altiero.
10Con tal disio il piacevol sembiante
     Mirava della bella Citerea,
     Che non parea che più curasse avante.
Tra que’ luoghi medesmi mi parea
     Con essa lui veder dentro ad un letto,
     15D’intorno al quale al mio parere avea
Ordinata di ferro tutto eletto
     Una rete sottil che gli avea presi,
     Come per coglier loro in quel diletto.