Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/365

Da Wikisource.

novella terza 361

suoi parenti seppero, tutti furono a lui e biasimarongli forte ciò che egli voleva fare; e d’altra parte, fecero dire a Gigliuozzo Saullo che a niun partito attendesse alle parole di Pietro, per ciò che, se il facesse, mai per amico né per parente l’avrebbero. Pietro, veggendosi quella via impedita per la qual sola si credeva potere al suo disio pervenire, volle morir di dolore, e se Gigliuozzo l’avesse consentito, contro al piacere di quanti parenti avea, per moglie la figliuola avrebbe presa: ma pur si mise in cuore, se alla giovane piacesse, di far che questa cosa avrebbe effetto, e per interposita persona sentito che a grado l’era, con lei si convenne di doversi con lui di Roma fuggire. Alla qual cosa dato ordine, Pietro una mattina, per tempissimo levatosi, con lei insieme montò a cavallo, e presero il cammin verso Alagna, lá dove Pietro aveva certi amici de’ quali esso molto si confidava; e cosí cavalcando, non avendo spazio di far nozze, per ciò che temevano d’esser seguitati, del loro amore andando insieme ragionando, alcuna volta l’un l’altro basciava. Ora, avvenne che, non essendo a Pietro troppo noto il cammino, come forse otto miglia da Roma dilungati furono, dovendo a man destra tenere, si misero per una via a sinistra: né furono guari piú di due miglia cavalcati, che essi si videro vicini ad un castelletto del quale, essendo stati veduti, subitamente uscirono da dodici fanti; e giá essendo loro assai vicini, la giovane gli vide, per che gridando disse: — Pietro, campiamo, ché noi siamo assaliti! — E come seppe, verso una selva grandissima volse il suo ronzino, e tenendogli gli sproni stretti al corpo, attenendosi all’arcione, il ronzino, sentendosi pugnere, correndo per quella selva ne la portava. Pietro, che piú al viso di lei andava guardando che al cammino, non essendosi tosto come lei de’ fanti che venieno avveduto, mentre che egli, senza vedergli ancora, andava guardando donde venissero, fu da lor sopraggiunto e preso e fatto del ronzino smontare; e domandato chi egli era, ed avendol detto, costor cominciaron tra loro ad aver consiglio ed a dire: — Questi è degli amici de’ nemici nostri; che ne dobbián fare altro se non tôrgli que’ panni e quel ronzino ed impiccarlo per dispetto degli Orsini ad una di queste