Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/410

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406 il filocolo

e solamente rimirava te, che nel tuo letto soavemente dormivi. A cui e’ mi parea dire: ‛O Florio, come e perché venisti tu qui?’. Ed egli mi rispondeva: ‛Del come non ti caglia, ma il perché ti dirò: io, non potendo senza cuore dimorare, per esso venuto sono qui, però che costei che dorme il tiene, né mai di qui senza essa mi partirò. Quegl’iddii che all’aspra battaglia m’aiutarono, quando la sua vita dalle fiamme campai, m’hanno promesso di renderlami, e a loro fidanza per essa venni’. Tu allora mi parea che ti svegliassi e piena di meraviglia riguardandolo, appena potevi credere ch’egli desso fosse, ma poi riconosciutolo, grandissima festa faciavate. La quale mentre ch’io riguardava, tanta era l’allegrezza che nel cuore mi cresceva, che non potendola il debile sonno sostenere, si ruppe: per che io spero che la tua speranza non sia vana. Parmi fermamente credere ch’egli cercandoti sia in questo paese, e che tu forse ancora, anzi che lungo tempo sia, quella allegrezza, che tu con lui solevi in questo giorno fare, farai: però confortati, e fortifica la tua buona speranza.» Udendo queste parole, Biancofiore si gittò al collo di Glorizia, e abbracciatala cento volte o piú la baciò, dicendo: «Cara compagna, gl’iddii rechino ad effetto quello che tu pensi, ma io non so vedere come fare si potesse, posto ch’egli pure fosse a’ piè di questa torre, ch’egli mi parlasse o mi riavesse, se bene consideriamo sotto che guardia dimoriamo». Disse Glorizia: «Non sta a te il dover pensare che via Iddio gli si voglia mostrare a riaverti, né è da pensare che quegli, che altra volta l’aiutò, ora l’abbandoni».

Levossi adunque pe’ conforti di Glorizia Biancofiore, e con l’altre cominciò a far festa, secondo che usata era per l’adietro. Elle avevano giá tutte le rose prese, perché di quelle portando grandissima quantitá alla camera di Biancofiore, con quelle in quella n’andarono, e con dolci voci cantando, e tali sonando con usata mano dolci strumenti, e altre prese per mano danzando, e altre faccendo diversi atti di festa, e gittando l’una all’altra rose insieme motteggiandosi, e Biancofiore similmente, non sappiendo che da Filocolo veduta fosse,