Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/173

Da Wikisource.

fare il tuo disio. Sono certa che ella, destandosi nelle tue braccia, diverrà piena di paura avanti che ti conosca, ma poi veggendoti, conoscendo, la paura, a poco a poco partendosi, darà luogo moderatamente all’allegrezza, e così l’uno e l’altro dubbioso pericolo fuggiremo. Se altro forse avvenisse, io vi sarò assai vicina, e lei caccerò col mio parlare d’ogni errore -. Piacque a Filocolo questo consiglio, ancora che grave gli paresse il dovere tanto aspettare. Per che Glorizia in quella camera il menò, e sotto grave giuramento promettere si fece che egli più avanti non faria che quello che essa l’avea consigliato. E partitasi da lui e serratolo dentro, dov’era Biancifiore se ne venne.

Trovò Glorizia Biancifiore sopra un letto d’una sua compagna giacere boccone piena di malinconia e di pensieri, e quasi tutta nell’aspetto turbata, a cui ella cominciò così a dire: O bella giovane, che pensieri sono questi? Qual malinconia t’occupa? Leva su, non sai tu che oggi è giorno da festeggiare e non da pensare? Già tutte le tue compagne hanno le rose e’ fiori ricevute, e fanno festa, e te solamente aspettano; leva su, vienne: non sono tutti i giorni dell’anno igualmente da dolersi -. A cui Biancifiore rispose: Madre e compagna mia, a me sariano da dolere tutti i giorni dell’anno s’egli n’avesse molti più che non ha, e massimamente questo giorno nel quale noi dimoriamo, ché se della memoria non t’è uscito, in cotal giorno nacqui io, e colui similemente per cui io mi dolgo. Non ti torna egli a mente che in questo giorno l’empio re suo padre ci soleva insieme di bellissimi drappi vestire, e solavamo della nostra natività fare maravigliosa