Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/333

Da Wikisource.

vi fia bastevole. Dunque de’ più savi seguendo l’essemplo, niuno può degnamente essere ripreso, o fare meno che bene. Siate adunque solleciti meco insieme alla nostra salute -.

I giovani baroni, che ad altre cose credeano costui dovere riuscire nel principio del suo parlare, udendo queste cose si maravigliarono molto, e guardando al ben dire di costui, similemente così com’egli, conobbero grazia di Dio nella sua lingua essere entrata; e i nobili animi, i quali mai da quello di Filocolo non erano stati discordi, così come nelle mondane e caduche cose aveano con lui una volontà avuta, similemente di subito con lui entrarono in un volere della santa fede, e ad una voce risposero: Alti meriti ne rendi a’ lunghi affanni: sia laudato quel glorioso Iddio, che con la sua luce la via della verità t’ha scoperta. Fuggansi le tenebre, e te, essendo duce, seguiamo alla luce vera. I vani iddii e fallaci periscano, e l’onnipotente, vero e infallibile Creatore di tutte le cose, sia amato, onorato, adorato e creduto da noi. Venga il vivo fonte che dalle preterite ordure, nelle quali come ciechi dietro a cieco duca siamo caduti, ci lavi, e facciaci Iddio essere manifesto -.

Levansi lieti i giovani dal santo parlare, e tra gli altri, più che alcuno, Ascalion, però che il suo lungo disio, il quale per tiepidezza mai mostrato non avea, vede venire ad effetto. E essendo già tempo più di dormire che di ragionare, Filocolo entrò nella sua camera, e con Biancifiore cominciò le sante parole a ragionare, la quale da Clelia sua zia, santissima donna, di tutte era informata; ma udendole a Filocolo dire,