Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/337

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mi metterei io ad ogni satisfazione che per me si potesse fare molto volontieri. Certo la vita di Lelio mi saria più che un regno cara: Iddio il sa. Voi, dunque, discreto mostratore della via di Dio, quella del mondo non dovete ignorare, ché chi sa le gran cose, le piccole similemente dee sapere. Udito avete in che il nostro consiglio a me bisogni: dunque, per amore di colui alla cui fede recato m’avete, vi priego che al mio bisogno, utile consiglio porgendo, proveggiate -.

Ilario ascoltò con maraviglia le parole di Filocolo, e più volte reiterare se le fece, né alcuna particularità fu ch’egli sapere e udire non volesse, e dell’alta condizione di Filocolo, e del basso stato che egli mostrava quivi ebbe ammirazione, e penollo assai a credere, e poi così gli rispose: La tua nobiltà mi fa più contento d’averti tratto d’errore, che se tu un particulare uomo fossi; e allora che tu sarai uomo di Dio, come tu se’ dell’avversaria parte, io t’onorerò come figliuolo di re si dee onorare. E certo se io noto bene le tue parole, lunga è stata la sofferenza di Dio, che di tanti e tali pericoli t’ha liberato, sostenendo la vita tua. Ma nullo altro merito ti ha tanta grazia impetrata, se non la conversione alla quale ora se’ venuto, di che tu, se ’l conosci, molto gli se’ tenuto: e veramente di ciò che tu dubiti è da dubitare, ma confortati, ché io spero che colui, che di maggior pericolo t’ha tratto, così similemente di questo ti libererà. E io ci prenderò modo utile e presto, come tu vedrai, però che Quintilio è a me strettissimo amico, né niuna cosa voglio che egli similemente non voglia, per che di leggiere la loro pace avrai. Ma certo tanto ti dico: siati la tua sposa cara, né guardare perché in