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Pagina:Boccaccio - Il Filostrato di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto su i testi a penna, 1831.djvu/127

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PARTE QUARTA 115


VII.


Il che volendo fare, fu opportuno
     Che con ingegno, e molto occultamente,
     Senza ciò fare assentire a nessuno,
     Io mi partissi, e fello, di presente
     Che ’l chiaro giorno fu tornato bruno
     Me n’uscii solo, e qui tacitamente
     Ne venni, e nulla meco ne recai,
     Ma ciò che aveva tutto vi lasciai.

VIII.


Di ciò nel vero poco o nulla curo,
     Fuor d’una mia figliuola giovinetta
     Ch’io vi lasciai; oimè, padre duro
     E rigido ch’io fui, costei soletta
     Menata n’avess’io qui nel sicuro!
     Ma nol sofferse la tema e la fretta:
     Questo mi duol di ciò ch’io lasciai in Troia,
     Questo mi toglie ed allegrezza e gioia.

IX.


Nè tempo ancor di richieder poterla
     Veduto ci ho, però taciuto sono,
     Ma ora è tempo di potere averla,
     Se da voi posso impetrar questo dono;
     E s’or non s’ha, giammai di rivederla
     Più non ispererò, e in abbandono
     La vita mia omai lascerò gire,
     Senza curar più ’l viver che ’l morire.