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134 | IL FILOSTRATO |
LXIV.
A cui Pandaro disse: amico caro,
Se non t’aggradan gli argomenti miei,
Ed étti tanto quanto par discaro
Il dipartir futuro di costei,
Perchè non prendi in quel che puoi riparo
Alla tua vita, e via rapisci lei?
Paris andò in Grecïa e menonne
Elena, il fior di tutte l’altre donne.
LXV.
E tu in Troia tua non ardirai
Di rapire una donna che ti piaccia?
Tu fara’ questo se mi crederai:
Caccia via il dolor, caccia via, caccia
L’angoscia tua e li dolenti guai;
Rasciuga il tristo pianto della faccia,
E l’animo tuo grande ora dimostra,
Oprando sì che Griseida sia nostra.
LXVI.
Troilo allora a Pandaro rispose:
Ben veggio amico ch’ogni ingegno poni
Per levar via le mie pene angosciose:
I’ ho pensato ciò che tu ragioni,
E divisate ancor molt’altre cose,
Come ch’io pianga e tutto m’abbandoni
Nel dolore ch’avanza ogni mia possa,
Sì grave è stata la sua gran percossa;