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152 | IL FILOSTRATO |
CXVIII.
Il che vedendo Troilo, angoscioso
Di doppia doglia, la pose a giacere,
Spesso baciando il viso lacrimoso,
Cercando se potesse in lei vedere
Alcun segno di vita, e doloroso
Ogni parte tentava, ed al parere
Di lui, di vita così sconsolata,
Dicea piangendo, ch’era trapassata.
CXIX.
Ell’era fredda e senza sentimento
Alcun, per quel che Troilo conoscesse,
E questo gli parea vero argomento
Che ella i giorni suoi finiti avesse;
Per che dopo lunghissimo lamento,
Prima che ad altro atto procedesse,
L’asciugò ’l viso, e ’l corpo suo compose,
Come si soglion far le morte cose.
CXX.
E fatto questo, con animo forte
La propria spada del fodero trasse,
Tutto disposto di prender la morte,
Acciocchè il suo spirto seguitasse
Quel della donna con sì trista sorte,
E nell’inferno con lei abitasse,
Poichè aspra fortuna e duro amore
Di questa vita lui cacciava fuore,