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PARTE QUARTA | 159 |
CXXXIX.
Ma non potendo a Troilo passare
Dal cor, che questa partir si dovea,
Incominciò in tal guisa a parlare:
O Griseida mia, più ch’altra dea
Amata assai, e più da onorare
Da me, che dianzi uccider mi volea
Credendo morta te, che vita credi
Che fia la mia, se tosto tu non riedi?
CXL.
Vivi sicura, come del morire,
Che io m’ucciderei, se tu penassi
Nïente troppo di qui rivenire;
Nè veggio bene ancor com’io mi passi
Senza doglioso ed amaro languire,
Sentendo te altrove; e dubbio fassi
Novello in me, che el non ti ritegna
Calcas, e quel che parli non avvegna.
CXLI.
Non so se pace fra noi si fia mai:
O pace o no, appena che tornarci
Credo che Calcas ci voglia giammai,
Perchè non crederia dovere starci
Senza infamia del fallo, che assai
Fu, se in ciò non vogliamo ingannarci,
E se con tanta istanza ti richiede,
Ch’el ti rimandi appena vi do fede.