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Pagina:Boccaccio - Il Filostrato di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto su i testi a penna, 1831.djvu/173

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PARTE QUARTA 161


CXLV.


Fuggiamci dunque quinci occultamente,
     E là n’andiamo insieme tu ed io;
     E quel che noi abbiam di rimanente
     Nel mondo a viver, cor del corpo mio,
     Viviamlo con diletto insiememente;
     Questo vorrei, e questo ho in disio,
     S’el ti paresse; e questo è più sicuro,
     Ed ogni altro partito mi par duro.

CXLVI.


Griseida sospirando gli rispose:
     Caro mio bene e del mio cor diletto,
     Tutte potrebbon’esser quelle cose,
     Ed ancor più, nella forma c’hai detto;
     Ma io ti giuro per quelle amorose
     Saette che per te m’entrar nel petto,
     Comandamenti, lusinghe, o marito,
     Non torceran da te mai l’appetito.

CXLVII.


Ma ciò che d’andar via tu ragionavi,
     Non è savio consiglio al mio parere:
     Pensar si deve in questi tempi gravi,
     E di te e de’ tuoi li dee calere;
     Che s’andassimo via, come parlavi,
     Tre cose ree ne potresti vedere,
     L’una verrebbe per la rotta fede,
     Che porta più di mal ch’altri non crede:


il filostrato 11